Lucio Sergio Catilina, rampollo di una ricca famiglia e esponente della “meglio gioventù” romana del I secolo a.C., è conosciuto dalla maggioranza degli studenti, e non, per la congiura che portò il suo nome. A seguito della denuncia di Cicerone, scappò in Etruria (“esilio volontario”) e radunò un esercito. Fu sconfitto, perendo nella battaglia. La sua testa fu portata a Roma; ma fu realmente colpevole di aver ordito una congiura, della quale non sono stati neanche definiti i reali capi d’accusa, per sovvertire l’ordine dell’ormai morente Res Publica?
“Lucius Catilina, nobili genere natus, fuit magna vi et animi et corporis, sed ingenio malo pravoque”. (Sallustio)
Partiamo dalle prime fasi. Catilina partecipò sin da giovane alla vita militare della Repubblica. Il periodo era tra i più violenti: Silla si apprestava a sconfiggere Mario. In questo periodo Catilina conobbe sicuramente Cesare e Pompeo. Dopo anni di incarichi, tra cui il governatorato dell’Africa nel 67 a.C., provincia strategica e fondamentale per la sopravvivenza alimentare di Roma, nel 66 a.C. Catilina si candidò a console per l’anno 65 a.C., iniziando una pomposa campagna elettorale per risultare eletto. Fu accusato di molteplici reati che minarono la possibilità di vittoria. Dopo essersi difeso e esser stato scagionato da tutte le accuse, si ricandidò nel 64 a.C. per l’anno 63 a.C., ma il suo competitor fu un brillante avvocato, Marco Tullio Cicerone. Catilina per la seconda volta perse le elezioni.
Per la terza volta Catilina non si arrese. Si ricandidò nel 63 a.C., anno del consolato di Cicerone, per l’anno 62 a.C., promettendo la redistribuzione di terre presso la plebe. Nel pieno della campagna elettorale, con il Senato schierato ferocemente contro Catilina, in un paese fuori Roma, a circa 30 km di distanza, nasceva a Velletri Gaio Ottavio, nipote di Gaio Giulio Cesare.
Catilina venne nuovamente sconfitto. Fu eletto il protetto del Senato, Murena (solo io trovo questo nome di un coatto assurdo? Er Murena Console!), ma da parte di altri candidati e di Catone Uticense, uomo notoriamente avverso a Catilina, furono denunciati brogli elettorali. In questa situazione, con un accusa di broglio elettorale, Cicerone difese la regolarità delle elezioni e accusò Catilina, uomo che non si era lamentato, almeno ufficialmente, dei brogli. Quindi sconfitto, senza aver chiesto un riconteggio, Catilina fu accusato dal console uscente, Marco Tullio Cicerone, uomo che decreterà, grazie alle sue orazioni, forse, la successiva fuga e uccisione di Catilina, senza prove. Tutto davvero inquietante.
Curiosità: sono state ritrovate a Roma due coppette, probabilmente autentiche, con messaggi elettorali, oggi conservate al Museo Nazionale Romano sede Terme di Diocleziano. Una di queste recita:

Casius Longinu(s) quei Catilinae {su}
sufragatur.
Cassio Longino supporta Catilina alle elezioni. Oggetti molto simili ai gadget o manifesti elettorali odierni, per esempio nella scorsa elezione a sindaco di Roma.
Manifesto preso da google a solo scopo comparativo.
